La mattanza dei tonni  

Pietro Barillà

La mattanza dei tonni 

1941

affresco, 4,72×6,26 m

Salone d’onore 

IV F, Istituto Agrario Giuseppe Garibaldi

La mattanza dei tonni viene realizzato nel 1941 da Pietro Barillà e si trova presso il Salone d’onore del Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari che raccoglie opere e oggetti che rappresentano questioni quotidiane come il lavoro, la vita domestica, la religione e in generale le tradizioni popolari inerenti al periodo che va dal XIX sec. alla prima metà del XX sec. in Italia. Parte del nucleo moderno, si è formato da quello iniziale raccolto dall’etnologo Lamberto Loria in occasione della celebrazione del cinquantenario dell’unità d’Italia.

L’affresco rappresenta la mattanza dei tonni. Precedentemente l’autore fece un bozzetto, oggi conservato presso il museo Marca di Catanzaro, dove veniva rappresentata solo la pesca, invece nella versione qui presente, possiamo notare diverse attività che precedono la mattanza. Nell’opera notiamo vari gruppi che si occupano di diverse mansioni, sono presenti inoltre vari strumenti tipici usati nelle mattanze come barche e arpioni. La scena si svolge nel Mediterraneo e rappresenta il momento della pesca dei tonni.

Questa attività si svolgeva in primavera con l’arrivo dei tonnaroti che accerchiavano i tonni presso la camera della morte per iniziare la vera e propria mattanza che veniva guidata dalla figura del Rais unico regista della rappresentazione di questo antico rito con preghiere e canti. 

L’ultima attività di una tonnara è stata quella di Favignana e risale al 2007. Quest’ultima è stata riaperta recentemente, dopo 20 anni dalla sua chiusura, nel 2019. Purtroppo ha avuto vita breve in quanto chiusa lo stesso anno. Ad oggi esiste un movimento attivo per la riapertura di tutte le tonnare italiane perché costituiscono interesse storico, culturale, tradizionale ed economico.

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